Un recente studio dei discografici americani ha confermato quello che da qualche anno è piuttosto noto a tutti gli addetti ai lavori, ovvero che la musica inglese attuale non ha alcun fascino sui giovani americani. L’ultimo n.1 è stato dei Prodigy, nel 1997. Negli ultimi mesi, la percentuale di artisti britannici presenti nelle charts d’oltreoceano si è attestata su un misero 0,2%. Durante gli anni ’80 nelle classifiche Usa la percentuale era del 32% grazie ai successi di Dire Straits, Frankie Goes To Hollywood, Police, Duran Duran e Culture Club. Il leader di questi ultimi, Boy George, ha commentato: “Gli stiamo mandando porcherie. Laggiù hanno già le loro: perché dovrebbero aver bisogno delle nostre?". <br> Robbie Williams ha invece dichiarato a MTV America: “Le classifiche inglesi sono… Beh, sono abbastanza spaventose. In effetti è difficile per me commentare lo stato delle charts britanniche, perché ci sono dentro… Ma qualche giorno fa insieme al mio coautore, Guy Chambers, stavo dicendo che la musica migliore oggi viene dall’America. A me piace venire in America, anche se non credo che un tour qui farà del bene al mio conto corrente. Voglio tentare di avere successo qui perché la gente dice che non ci riuscirò. Quanto all’Inghilterra, dovrebbero baciarmi il c…”. Proprio in questi giorni l’Inghilterra avrà la possibilità di farlo (o non farlo), visto che il tour britannico di Robbie è partito il 9 ottobre da Birmingham.