Se la fusione tra EMI e Warner Music resta appesa a un filo (vedi news), crescono di giorno in giorno le aspettative che la Commissione Europea dia il via libera al merger da 127 miliardi di dollari tra Time Warner (proprietaria di Warner Music) e l’Internet Service Provider America Online. A poche ore dal pronunciamento dell’organo comunitario, atteso per mercoledì 11 ottobre, la Commissione si sarebbe convinta che le assicurazioni fornite dalle parti in causa siano sufficienti a evitare il pericolo della nascita di un colosso in grado di esercitare un controllo monopolistico sul mercato della distribuzione digitale di musica, L’impegno delle due società a recidere i legami con il gruppo tedesco Bertelsmann, un altro dei giganti mondiali nel settore dei media e delle comunicazioni, e il ritiro (per quanto momentaneo) della proposta di fusione tra le case discografiche EMI e Warner Music hanno fugato le maggiori perplessità espresse tanto dai funzionari europei che dal commissario per la tutela della concorrenza Mario Monti. Nelle ultime settimane, AOL e Time Warner hanno presentato un pacchetto di concessioni che prevede la possibilità per i concorrenti di accedere alle reti di distribuzione on-line alle stesse condizioni di AOL per i prossimi cinque anni, l’impegno a non distribuire contenuti musicali esclusivamente attraverso siti Web affiliati alla stessa America Online nonché ad offrire in rete musica riproducibile attraverso tre diversi tipi di software. Inoltre, AOL ha dichiarato che non costringerà i suoi fornitori di contenuti sul mercato nordamericano a firmare contratti di esclusiva con AOL Europe: condizioni sufficienti, secondo i maggiori analisti europei, a garantire il nulla osta della Commissione. Una volta ottenuta l’approvazione dalle autorità di Bruxelles, il “deal” non sarà tuttavia definitivo, dovendo ancora essere approvato dalle commissioni federali USA per il commercio e le comunicazioni.