Il sigillo all'operazione, è arrivato, come previsto, nella giornata di mercoledì 11 ottobre. Ma a una condizione: che, come promesso, America Online e il gruppo tedesco Bertelsmann sciolgano i legami societari che li vedono alleati e compartecipanti in AOL Europe (controllata in parti uguali dai due gruppi) e nella joint venture francese AOL Compuserve. Per controllare l’effettivo svolgimento delle operazioni, la Commissione Europea nominerà un apposito organo di vigilanza. Nel comunicato stampa che mette la parola fine a un’indagine durata quattro mesi, la commissione spiega che “gli impegni assunti impediranno ad AOL di avere accesso alla maggiore fonte europea di diritti editoriali musicali, eliminando di conseguenza il rischio di un predominio nei mercati emergenti della distribuzione musicale on-line attraverso Internet e i lettori musicali basati su programmi software”. “Con il maggiore gruppo europeo nel settore dei media, Bertelsmann, e in particolare la sua unità musicale BMG lasciati liberi di competere per loro conto – continua il comunicato – la Commissione ritiene che AOL/Time Warner non raggiungeranno la massa critica, in termini di diritti musicali, ritenuta necessaria per dominare il mercato” (il 33 %, secondo i criteri stabiliti dalle autorità di Bruxelles). AOL e Time Warner hanno dovuto assicurare alle istituzioni europee che i repertori musicali di BMG non saranno disponibili in esclusiva sulle reti digitali da essi controllate né codificati in un formato riproducibile solo attraverso certi tipi di lettori. <br> Superato lo scoglio di Bruxelles, l’esame del merger passa ora al di là dell’Atlantico, nelle mani delle commissioni federali USA per il commercio e le comunicazioni. Entrambe le agenzie dovrebbero emettere un verdetto nelle prossime settimane: verdetto non scontato, perché le condizioni del mercato americano, nel settore dei new media e della distribuzione digitale, sono oggettivamente diverse da quelle europee.