L’associazione dei discografici USA RIAA (Recording Industry Association of America), insieme con la federazione internazionale IFPI e l’organizzazione giapponese di categoria RIAJ, sta lavorando al progetto di un nuovo standard destinato a contrassegnare in modo inequivocabile (e dunque a proteggere più efficacemente) i file musicali distribuiti in rete. Il sistema, che dovrebbe permettere di identificare ciascun brano compresso in formato digitale allo stesso modo in cui i codici a barre identificano i CD venduti nei negozi, sarà probabilmente operativo entro la metà del prossimo anno, secondo quanto dichiarato da Cary Sherman, senior executive vice president della stessa RIAA. Lo standard in questione, basato sull'attribuzione di una "patente" di identificazione numerica a ciascun brano, dovrebbe risultare applicabile a tutti i formati di compressione e registrare tutte le diverse modalità di utilizzo della musica sul Web (downloading e streaming gratuiti e a pagamento), in modo da facilitare la raccolta, la rendicontazione e la distribuzione delle royalty agli aventi diritto. Il sistema stesso sarà compatibile con i software di gestione dei diritti digitali adottati dalle singole case discografiche nonché con l’International Standard Recording Code (ISRC), il codice a 12 caratteri incorporato in ogni CD che permette di identificarne lo stampatore e il paese di origine dei titolari dei diritti.