Semaforo verde a Bruxelles per il megagruppo Vivendi-Seagram-Canal Plus. La fusione tra le due aziende francesi e la corporation canadese è stata approvata dalla Commissione Europea nella giornata di venerdì 13 ottobre, dopo che la media company transalpina Vivendi si è impegnata a vendere la sua quota del 22,7 % in BSkyB (la pay-TV britannica di proprietà di Rupert Murdoch) entro i prossimi due anni: lo stesso Murdoch, che non avrebbe mai digerito l’”intrusione” del gruppo francese nella sua società televisiva, è indicato come uno dei più probabili acquirenti delle azioni Vivendi in vendita (in cambio, quest’ultima potrebbe acquisire una quota di capitale nella nuova impresa digitale del magnate australiano, Sky Global Networks). Ma non è tutto: per essere sicuro di superare l’esame dell’antitrust il presidente di Vivendi Jean-Marie Messier, ha presentato agli organi comunitari un pacchetto di misure che dovrebbero garantire una significativa riduzione della market share in suo possesso nei mercati della pay-TV in Francia, Belgio, Spagna, Olanda, Italia e nei paesi scandinavi, consentendo alle aziende rivali l’accesso al magazzino di titoli cinematografici Universal (la casa di produzione di proprietà Seagram) e impegnandosi a non esercitare diritti di prima opzione su metà del catalogo per i prossimi cinque anni. Per lo stesso periodo di tempo, il nuovo gruppo consentirà ai concorrenti il libero sfruttamento on-line del catalogo musicale di proprietà Universal.