Distintasi negli ultimi due anni per una campagna acquisti aggressiva che ne ha ampliato e diversificato il roster con nomi di richiamo come Prodigy, Marilyn Manson e Cult, l’etichetta inglese Cooking Vinyl ha obiettivi sempre più ambiziosi per il futuro immediato: “Pubblicare da cinque a dieci album nell’arco di un anno con un milione di dollari di budget”, ha spiegato a Billboard.biz il fondatore e managing director Martin Goldschmidt. A fornire le risorse necessarie sarà la venture capital Icebreaker, che aveva finanziato proprio il disco di Marilyn Manson su etichetta Hell, etc, e che a Goldschmidt è stata presentata dal manager dell’artista americano, Tony Ciulla. “Ad Icebreaker l’esperienza è piaciuta così tanto che ha deciso di approfondire il rapporto”, racconta Goldschmidt: ne è risultato un contratto di finanziamento da diversi milioni di dollari che – fatto inusuale – impegna la società finanziatrice a lungo termine e su una serie di progetti (l’ultimo disco dei Prodigy, “Invaders must die”, era stato realizzato grazie al contributo di un’altra venture capital, il gruppo Ingenious Media). Cooking Vinyl e il suo braccio commerciale Essential Music & Marketing utilizzeranno il denaro di Icebreaker per finanziare la produzione, la distribuzione e il marketing di progetti discografici di artisti nuovi o già affermati, che gestiranno in licenza assicurando agli stessi la titolarità dei master . Icebreaker, che può attingere a un fondo cassa di 350 milioni di sterline raccolti da investitori privati, ha già contribuito in passato a finanziare la produzione e distribuzione di circa 150 album. “Ora però ridurrà il numero di accordi sottoscritti direttamente con l’industria musicale per continuare a investire attraverso di noi”, sostiene l’md di Cooking Vinyl, il cui roster include anche Billy Bragg, Charlatans, Ron Sexsmitth, Groove Armada e Underworld. “Grazie all’accordo che abbiamo firmato con Icebreaker e finché faremo un buon lavoro”, conclude Goldschmit, “in futuro non avremo preoccupazioni di cash-flow o di rischio d’impresa”.