Nel vortice di innovazioni tecnologiche, nuovi supporti e modelli di consumo futuribili, molti si erano già dimenticati del Super Audio CD (o SACD), il dischetto digitale ad alta definizione sviluppato da Sony e Philips e che si pone in diretta concorrenza con il DVD audio per l’eredità del CD audio tradizionale. Non così i titolari del brevetto, che considerano il 2000 l’anno zero per una diffusione di massa del nuovo sistema: secondo i responsabili Sony, che nei giorni scorsi hanno organizzato una seduta d’ascolto presso gli storici studi Abbey Road di Londra, entro il 2003 le vendite di lettori SACD nel mondo raggiungeranno i milioni di pezzi, grazie alla compatibilità bilaterale tra il nuovo supporto e il CD audio: nel senso che i lettori SACD possono leggere i normali compact disc, mentre i CD player oggi in circolazione sono in grado di riprodurre la maggior parte dei Super Audio CD. <br> Resta il problema dei prezzi, che fanno del SACD un supporto destinato momentaneamente ai soli audiofili incalliti: i listini dei nove modelli di lettori attualmente disponibili (su marchi Accuphase, Aiwa, Marantz, Pioneer e Sharp, oltre che Philips e Sony) oscillano tra i 950 e i 3.500 euro, cioè all’incirca tra i 2 e i 7 milioni di lire, mentre la cifra che bisogna sborsare per un supporto preregistrato (circa 200 album in commercio, compresi titoli di pop star come Mariah Carey e Jennifer Lopez) si aggira tra i 35 e i 42 euro, 70 e 84.000 lire. Non quello che si dice un prezzo “popolare”.