Non permette di trasferire musica sul computer, e neppure su un lettore portatile diverso dallo smartphone che incorpora il programma. Eppure il servizio di mobile music Muve offerto da Cricket Communications, "telco" statunitense di media grandezza (5 milioni di utenti, contro i 93 di Verizon), sembra in grado di sbaragliare la concorrenza. Gli abbonati collezionati in meno di sei mesi di attività sono 50 mila e potrebbero raddoppiare a 100 mila già entro questo mese: cifra non eclatante in valore assoluto, ma comunque superiore a quanto servizi più pubblicizzati come MOG e Rdio hanno saputo raccogliere complessivamente in un arco di tempo più che doppio. Il motivo principale di una crescita che Billboard.biz non esita a definire "fenomenale" risiede nel gradimento che i clienti di Cricket hanno mostrato nei confronti di una proposta "all inclusive" incorporata in un telefono cellulare realizzato ad hoc (il primo è il modello Suede della Samsung): download musicale senza limiti accanto a servizi via voce e testo e navigazione Internet per una tariffa "flat" di 55 dollari al mese, versata attraverso carta prepagata. Il profilo degli utenti spiega qualcosa in più: secondo i dati forniti dalla stessa Cricket, il 70 % dei clienti di Muve non possiede una linea telefonica fissa e neppure una carta di credito (i pagamenti avvengono in contanti nelle varie rivendite Cricket sparse sul territorio), e la metà non dispone di un personal computer a casa propria. Si tratterebbe dunque di un pubblico per la maggior parte neofita del download digitale, e peraltro già abituato a comprare in massa "risponderie telefoniche" (secondo posto negli Usa, proprio alle spalle degli utenti di Verizon). Anche negli Stati Uniti, insomma, sembrano affiorare segnali positivi per l'offerta in bundle di musica e pacchetti dati da parte di operatori telefonici, come succede in Francia con Orange (alleata di Deezer) e in Svezia con Telia (affiancata da Spotify).