Anche gli hippy libertari degli anni ’60 si rivoltano contro Napster e il suo nuovo partner Bertelsmann. Il controverso sito musicale californiano e la divisione e-commerce del gruppo tedesco, cui fanno ora capo tutte le attività musicali on-line della BMG, sono stati citati in giudizio per violazione illecita dei copyright da Matthew Katz, ex produttore di gruppi come Jefferson Airplane e Moby Grape, e una delle figure chiave del San Francisco sound degli anni ’60. Kazt lamenta il fatto che Napster sta mettendo illegalmente fuori mercato la sua etichetta indipendente e che Bertelsmann, in quanto nuovo alleato della società fondata da Shawn Fanning, ne va ritenuta corresponsabile. Il produttore sostiene infatti che, al di là delle dichiarazioni programmatiche dei vertici del gruppo tedesco, i finanziamenti garantiti al sito da Bertelsmann consentiranno a Napster di proseguire la sua attività illegale e di difendersi in tribunale dai suoi accusatori (si parla ufficiosamente di un’iniezione di capitale del valore di 50 milioni di dollari, in cambio dei quali il gruppo tedesco potrebbe ottenere fino al 40 % del pacchetto azionario). “E’ come ai tempi del proibizionismo”, ha detto Katz. “Gli alcolici erano illegali, ma una volta che il governo ne ha reso lecito il commercio chi possedeva le distillerie è diventato il produttore ufficiale”.