Shazam, marchio e azienda campione del ‘music recognition’, ha portato a buon fine un round di finanziamento da 32 milioni di dollari, avvenuto a cura di Kleiner Perkins Caufield & Byers (KPCB) e Institutional Venture Partners (IVP), seguiti dal fondo che già faceva parte della compagine, DN Capital. La società ha finora convinto la comunità finanziaria soprattutto grazie alla sua base di utenti, dichiarata superiore ai 150 milioni di individui nel mondo. La diffusione della sua applicazione per iPhone, capace di calamitare l’attenzione di possessori di smartphone e appassionati di musica, non si è tuttavia ancora tradotta in uno strumento di monetizzazione per l’azienda, che sta lavorando sull’evoluzione del proprio modello di business e spera di elevare il tasso di conversione da utente a cliente (il meccanismo su cui Shazam punta è l’acquisto immediato del brano su iTunes dopo il riconoscimento dello stesso attraverso la app). Nella sua rincorsa verso modelli di abbonamenti di tipo premium, Shazam ha costantemente introdotto novità sull’applicazione-base: tra i più recenti si ricordano Shazam for TV, che estende il riconoscimento anche alle pubblicità televisiva e consente un’interazione in tempo reale tra TV e mobile attraverso concorsi a premio, e LyricPlay, che incorpora i testi dei brani cercati e riconosciuti. In assenza di dettagli economici approfonditi, la società dichiara di essere attualmente a pareggio operativo (quindi non ancora a break-even effettivo).