Ecco un potenziale colpo letale a Shazam, che peraltro ha appena portato a termine un round di finanziamento da 32 milioni di dollari. The Echo Nest, società basata a Somerville, nel Massachussetts, e sicuramente la realtà più attraente nel comparto della cosiddetta "music intellligence", ha annunciato il lancio di Echoprint, un servizio gratuito e open source di "fingerprinting" e di identificazione musicale. Il progetto è stato realizzato in collaborazione con 7digital e Musicbrainz. La suite di strumenti mette a disposizione tutto quanto uno sviluppatore possa desiderare per costruire un'applicazione di riconoscimento musicale: dal programma in grado di analizzare l'audio al server e ai dati che rendono il "match" disponibile a chiunque. Naturalmente, come è consuetudine quando il business è imperniato sulle API, il tutto è regolato da una licenza open source. Nel blog ufficiale della società si coglie l'auspicio, tuttavia, che gli sviluppatori non si limitino a realizzare semplici cloni di Shazam ma sfruttino lo strumento per creare le più svariate applicazioni: da quelle di tipo social in grado di esplorare le collezioni musicali personali ai giochi musicali di genere trivia, fino alle interfacce per lo scrobbling che possano interagire con piattaforme come Last.fm e Pandora e migliorarne l'esperienza. L'annuncio di Echoprint non spiazza solo Shazam, che ha costruito la propria fortuna su un'applicazione che ha fatto la leggenda dello store di Apple, ma tutte le realtà che commercializzano i metadata e impostano il loro business su un sistema chiuso, come ad esempio Gracenote.