Time Warner e America Online avrebbero proposto alle autorità federali antitrust americane quella che considerano la loro ultima e migliore offerta per spuntare l’agognata autorizzazione alla fusione dei rispettivi interessi economico-finanziari. Lo sostiene il Washington Post, che nell’edizione di venerdì 8 dicembre riporta nuove indiscrezioni sul testa a testa, non confermate né smentite da nessuna delle parti interessate. Secondo il quotidiano americano, i vertici delle due società sarebbero decisi a mettere la parola fine, in un modo o nell’altro, alla intricata e interminabile vicenda. Nelle file di AOL e dell’alleata Warner affiorerebbe infatti un certo nervosismo per le continue richieste avanzate dalla Federal Trade Commission e, sempre secondo quanto riporta il “Post”, i due potenziali partner avrebbero rifiutato l’ultima di queste condizioni, che imporrebbe di rendere disponibile il catalogo musicale e cinematografico di Time Warner ad altri service provider e alle stesse condizioni concesse ad America Online: gli interessati avrebbero replicato che la quota di mercato controllata dalla stessa Warner in ciascuna delle aree di business in cui opera non supera il 20 %, eliminando così alla radice ogni ipotesi di abuso di posizione dominante, aggiungendo che se dovessero essere obbligati ad agire in modo diverso verrebbe meno l’incentivo delle due società a stringere un’alleanza strategica.<br> L’ottimismo sembra tuttavia non avere abbandonato i dirigenti delle due corporation. Ancora nei giorni scorsi il numero uno di AOL, Steve Case, si è detto convinto della possibilità di condurre in porto l’operazione entro fine anno o, al più tardi, per i primi giorni di gennaio. Mentre altre fonti aziendali ritengono che tre dei cinque membri della commissione sarebbero già orientati a dare il proprio assenso al “merger”. Un voto finale da parte dell’organo antitrust è atteso per mercoledì o giovedì prossimo.