La notizia ha del paradossale: Universal, la più combattiva delle major discografiche nel tutelare i propri diritti dagli assalti delle Web company che affollano il cyberspazio, messa sotto accusa da un drappello di prestigiosi autori ed editori per avere copiato centinaia di registrazioni musicali e averle diffuse sul Web senza preventiva autorizzazione. Ad incorrere nella presunta violazione sarebbe stato il sito di proprietà Universal Farmclub.com, che dallo scorso ottobre (vedi news) ha avviato un test “chiuso” (e limitato a 5.000 abbonati) che consente un accesso on-line illimitato a un catalogo di oltre 20.000 canzoni diffuse in streaming. Contro il servizio è ora insorto il gotha della canzone americana, con Jerry Leiber e Mike Stoller (firme leggendarie del Rock And Roll e R&B americano), l’Organizzazione Rodgers and Hammerstein e le edizioni Elvis Presley Music a guidare il plotone che giovedì 7 dicembre ha presentato un’istanza per violazione di copyright presso la corte distrettuale di New York, chiedendo fino a 150.000 dollari di risarcimento danni per ogni brano illegalmente copiato. La Universal, secondo quanto sostiene il loro ricorso, “ha deciso di indulgere nello stesso tipo di infrazioni che aveva precedentemente combattuto, e con successo, presso questa stessa corte” (il riferimento è al caso MP3.com, vedi news). Secca la reazione della casa discografica, secondo cui la tesi degli autori e editori è in contrasto con le posizioni assunte in precedenza. Con un comunicato emesso in risposta all’azione giudiziaria, Universal replica di avere seguito le regolari procedure di licenza prima di mettere in funzione il servizio.