L'accordo di licenza con Warner Music, siglato in extremis nelle ultime 24 ore, apre finalmente la strada - con due anni di ritardo... - al lancio di Spotify negli Stati Uniti. Il servizio di streaming svedese sbarca in territorio nordamericano con un'offerta molto simile a quella sperimentata in Europa: un "entry level" gratuito, che inizialmente sarà riservato a un gruppo selezionato di invitati e solo successivamente aperto al resto pubblico; e due opzioni a pagamento, senza pubblicità, per 4,99 dollari (servizio "Premium", accesso via computer) e 9,99 dollari al mese (servizio "Unlimited", con la possibilità di collegarsi anche attraverso smartphone e dispositivi mobili); i piani tariffari in abbonamento consentiranno di accedere a novità in anteprima e di partecipare a concorsi. Non è specificato, al momento, se l'uso della piattaforma gratuita (punto molto controverso che ha protratto per anni le trattative con la major) sarà limitato a 10 ore di ascolto al mese come avviene da maggio negli altri mercati in cui la piattaforma è disponibile. Il lancio americano è accompagnato da partnership importanti, che preannunciano operazioni promozionali per le settimane a venire da parte dei marchi coinvolti: Coca-Cola, Sprite, Motorola, Chevrolet, Reebok, The Daily e Sonos, società che fabbrica impianti per l'ascolto di Internet Music in modalità hi-fi. Spotify è attivo dal 2008 e opera attualmente in Svezia, Norvegia, Finlandia, Olanda, Regno Unito, Francia e Spagna, con 1,6 milioni di abbonati paganti su una base utenti che tocca i dieci milioni; il mese scorso ha ricevuto un finanziamento da 100 milioni di dollari finalizzato proprio a sostenerne i piani di sviluppo internazionale. Negli Stati Uniti si troverà ad affrontare un'affollata concorrenza che include Pandora, Mog, Rdio e Rhapsody; quest'ultima proprio in questi giorni ha annunciato di avere raggiunto quota 800 mila abbonati negli Usa.