Hank Barry, chief executive del più celebre e controverso sito di “libero scambio” musicale presente in rete, è stato di parola. Poche ore dopo avere preannunciato nuovi accordi di collaborazione con l’industria discografica (vedi news), il manager statunitense ha trovato infatti un nuovo alleato nella Edel Music, una delle maggiori società indipendenti tra quelle che operano nel business internazionale della musica. La casa tedesca guidata da Michael Haentjes ha infatti deciso di autorizzare Napster a diffondere on-line i master e le registrazioni di cui detiene o controlla i diritti, affiancandosi così alla connazionale Bertelsmann, proprietaria di BMG. Contro Napster, il cui sito consente tuttora agli utenti di scambiarsi gratuitamente musica attingendo a uno sterminato database di file non autorizzati, restano tuttavia schierate numerose altre etichette indipendenti nonché le major EMI, Sony, Universal e Warner, che con la Web company statunitense hanno in pendenza una serie di cause per violazione dei copyright.<br> E’ di martedì 2 gennaio, intanto, la notizia che Napster ha citato a sua volta in giudizio per violazione dei copyright la società americana Sports Service: quest’ultima gestisce un sito Web chiamato Napsterstore.com, attraverso il quale vende senza autorizzazione merchandising recante il logo della società californiana.