Si tingono di “black” i Grammy Awards edizione 2001, in programma il prossimo 21 febbraio allo Staples Center di Los Angeles.<br> La scena hip-hop neroamericana la fa infatti da padrona nelle nomination annunciate mercoledì 3 gennaio dalla National Academy of Recording Arts and Sciences, che ha omaggiato con cinque candidature Dr. Dre e con quattro le giovani e lanciatissime Destiny’s Child. Il celebre rapper, in corsa per le ambite statuette nelle categorie dedicate al miglior produttore, al miglior album rap (con “Dr. Dre – 2001”) e alle migliori performance rap in duo o in gruppo (in virtù dei suoi duetti con Eminem e Snoop Dogg), è stato “nominato” anche per la sua partecipazione in veste di artista e produttore al multimilionario “The Marshall Mathers LP” di Eminem, premiato a sua volta con quattro nomination e in lizza per il miglior album dell’anno a fianco di vecchie glorie come Paul Simon (“You’re the one”) e Steely Dan (“Two against nature”) e di rocker “alternativi” come Beck (“Midnite vultures”) e Radiohead (“Kid A”).<br> Le Destiny’s Child, dal canto loro, rispondono collezionando quattro segnalazioni per l’hit “Say my name” (miglior disco, miglior canzone, miglior brano R&B e miglior performance R&B di gruppo), mentre a Beyoncé Knowles spetta un riconoscimento personale come co-autrice di “Independent Women Part I” (dalla colonna sonora di “Charlie’s Angels”), in gara nella categoria riservata alle canzoni originali da film. <br> Accanto a “Say my name”, concorrono simultaneamente nelle categorie di miglior disco e di miglior canzone dell’anno anche “Beautiful day” degli U2 e “I try” di Macy Gray: ai tre plurinominali si affiancano nel primo caso “Music” di Madonna e “Bye bye bye” degli ‘N Sync, e nel secondo le stelle del country Faith Hill (“Breathe”) e Lee Ann Womack (“I hope you dance”). Tutto targato USA anche l’elenco dei migliori artisti emergenti, che mette a confronto il new R&B di Sisqo con il soul-jazz sofisticato di Jill Scott, la canzone d’autore di Shelby Lynne, il rock dei Papa Roach e il country di Brad Paisley, e quello dei migliori album rock, con Bon Jovi, Foo Fighters, Matchbox Twenty, No Doubt e Rage Against The Machine a contendersi il premio finale. <br> Agli artisti europei e non statunitensi restano come al solito le briciole. Ma uno spicchio di gloria, questa volta, tocca anche all’Italia: tra le nomination per la migliore canzone dance dell’anno spicca “Blue (da ba dee)” dei torinesi Eiffel 65, che proprio negli USA hanno conseguito il loro maggiore successo internazionale.