Le autorità internazionali dell’antipirateria e il governo federale americano l’avevano promesso: con i bootleg non si scherza più. E infatti, da più di un anno a questa parte i blitz alle frontiere Usa, nei negozi di dischi e nei magazzini degli importatori statunitensi hanno cominciato a succedersi con frequenza sempre maggiore.<br> Ultima vittima del giro di vite è uno dei personaggi più noti e più discussi della discografia indipendente italiana, Severo Lombardoni, titolare della casa di produzione e distribuzione Discomagic.<br> L’imprenditore italiano, che si trovava a Miami per partecipare alla mostra-mercato del Midem Latin American Music Conference, è stato avvicinato da agenti in borghese del dipartimento di polizia della città americana che, dopo avere finto di essere interessati all’acquisto di un lotto di CD "bootleg", lo hanno arrestato con l’accusa di avere violato la legge dello stato della Florida in materia di registrazioni illegali.<br> Secondo un comunicato stampa diffuso dall’associazione dei discografici americani RIAA, che ha appoggiato l’operazione di polizia accanto alla federazione italiana antipirateria FPM, tra il presunto materiale illecito posto in vendita da Lombardoni figuravano registrazioni dal vivo non autorizzate di artisti come Gloria Estefan, Bob Marley, UB 40, Nirvana e molti altri. Prodotti fuori legge per la legislazione americana ma che circolavano liberamente (e con regolare bollino Siae) sul territorio italiano fino a un paio di anni fa, quando è entrata in vigore la nuova normativa che impedisce la pubblicazione di registrazioni live senza l’autorizzazione degli artisti interessati.<br> Lombardoni, trattenuto in carcere, è stato rilasciato dietro pagamento di una cauzione del valore di 75.000 dollari. <br>