Iniziano ad emergere retroscena forse un po' tecnici ma decisamente interessanti per tastare il polso dell'affaire Kings Of Leon, che ha visto il gruppo di Nashville, Tennessee, costretto a cancellare tutti gli appuntamenti in programma negli Stati Uniti per il mese d'agosto a causa dei guai del frontam Caleb Followill, secondo il management semplicemente colpito da problemi alla voce causati da un'eccessiva attività live o, secondo indiscrezioni provenienti da più parti, in lotta contro un brutto flirt con la bottiglia. La motivazione ufficiale diramata dall'entourage del gruppo per il forfait è stata di "esaurimento": termine un po' generico - più che per i fan o la stampa - per l'assicurazione della società che si è fatta carico di organizzare la serie di eventi in giro per gli USA. Società - i rinomati Lloyd's di Londra, celebri per aver in passato assicurato mani di pianisti, gambe di modelle e via dicendo - che adesso vuole vederci chiaro. Il totale dei danni da liquidare per la cancellazione del tour, secondo una prima stima di massima, ammonterebbe infatti alla ragguardevole cifra di 15 milioni di dollari, tra rimborso dei biglietti, mancato affitto delle strutture ospitanti gli spettacoli, noleggio delle attrezzature e altro. E, a fronte di un ammontare così alto, i legali degli assicuratori starebbero valutando le cause reali che abbiano condotto alla cancellazione della tournée, per verificare se esistano gli estremi per contestare la liquidazione. Liquidazione che, se pur dovesse avere luogo, giocherebbe tutto fuorché a favore della band: "Come per tutti i contratti di assicurazione, ci sono un mucchio di fattori pronti a determinare il premio da pagare per stipulare una polizza", ha chiarito - sulle pagine dell'edizione americana di Rolling Stone - Elizabeth Wightman della SteelBridge Insurance, specializzata nell'assicurare band o festival, "L'aspetto più importante, tuttavia, rimane la reputazione che un cliente riesce a conquistare negli anni: le compagnie di assicurazione è la prima cosa che guardano". In sostanza, se anche il sinistro dovesse venire liquidato senza problemi, i Kings Of Leon potrebbero ritrovarsi bollati come "band inaffidabile" sui libri neri delle compagnie assicurative, che difficilmente, in futuro, potrebbero assicuragli l'adeguata copertura per le attività dal vivo. Alla luce di quanto emerso, quindi, appare assolutamente logica e consequenziale la mossa attuata dal management del gruppo nelle ultime ore, che - per mezzo del suo ufficio legale - ha intimato a Youtube di rimuovere tutti i filmati riguardanti il "fattaccio" di Dallas, quando Caleb di rivolse al pubblico dicendo: "Adesso vado nel backstage a vomitare, poi mi berrò un'altra birra". Le motivazioni ufficiali date dai legali allo staff della casa di San Bruno, California, sono di violazione del copyright musicale ai danni della Vector, società che amministra le edizioni del gruppo. Tuttavia, come si può osservare nel frame video inserito qualche riga sopra, non tutti gli spezzoni sono caduti sotto la scure della censura. Il provvedimento, stando a diversi osservatori d'oltreoceano, avrebbe una tempistica per lo meno sospetta: il fatto che solo nelle ultime ore il management del gruppo si sia messo a lamentare con tanta veemenza la presenza di live (anzi, di uno specifico live) non autorizzati dei Kings Of Leon sulla popolare piattaforma di video sharing fa pensare, più che ad una legittima operazione di bonifica di contenuti non autorizzati, ad una sorta di repulisti generale di prove che, se portate un domani davanti ad un giudice in caso di contestazione da parte dei Lloyd's, potrebbero costare molto al management del gruppo. Più o meno, 15 milioni di dollari...