<p class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt"> Un 2010 orfano di grandi tour e di dischi best seller come quelli di <a href="http://www.rockol.it/artista/Susan-Boyle">Susan Boyle</a>, di <a href="http://www.rockol.it/artista/Lady-Gaga">Lady Gaga </a>e di <a href="http://www.rockol.it/artista/Michael-Jackson">Michael Jackson</a> che avevano caratterizzato la stagione precedente, si è chiuso nel Regno Unito con un ridimensionamento del 4,8 per cento del valore dell’industria musicale in termini di fatturato (3,8 miliardi di sterline, equivalenti a 6,21 miliardi di dollari). Sul risultato negativo,<span style="mso-spacerun: yes"> </span>corrispondente a 189 milioni di sterline in meno rispetto all’anno precedente, <span style="mso-spacerun: yes"> </span>hanno inciso anche fattori strutturali come il declino costante dei cd, la pirateria digitale su larga scala e la crisi economica che ha ridotto sensibilmente il reddito disponibile nelle tasche dei consumatori britannici. Il dato negativo, reso pubblico da un rapporto redatto dall’agenzia di collecting inglese PRS For Music, riguarda tanto la musica dal vivo (- 6,8 per cento, 1,48 miliardi di sterline) che la musica registrata, con una ulteriore flessione del 7,9 per cento nelle vendite di cd (1,24 miliardi di sterline) non tamponata dall’aumento degli introiti digitali, streaming e download, cresciuti di quasi il 20 per cento a 316,5 milioni di sterline. </p> <p class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt"> Il rapporto della PRS fa notare che lo sviluppo del mercato digitale ha subito un rallentamento in tutti i maggiori mercati internazionali, dimezzandosi anno su anno; “Detto più brutalmente”, osservano gli analisti dell’agenzia, “i ricavi digitali globali non sembrano destinati a diventare il ‘bimbo da 30 miliardi di dollari’ di cui la gente parlava più o meno cinque anni fa. Piuttosto potrebbero stabilizzarsi intorno ai 5 miliardi di dollari”.</p> <p class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt"> <span style="mso-spacerun: yes"> </span></p>