Un interessante studio condotto dalla società di revisione Deloitte sulla base dei dati storici di incasso e affluenza ai concerti raccolti da Pollstar conferma e quantifica una realtà sotto gli occhi di tutti: l’invecchiamento progressivo degli artisti che dominano il business della musica dal vivo negli stadi e nelle arene. La ricerca prende in considerazione gli incassi dei maggiori tour degli ultimi dieci anni, suddividendo gruppi e artisti in funzione dell’età del cantante: risulta così che il 40 % degli incassi riguarda artisti ultrassessantenni, il 19 % gruppi e solisti che hanno più di 50 anni di età, il 35 % quarantenni e il 6 % soltanto artisti trentenni, mentre per i ventenni in questa classifica non c’è spazio: dai Rolling Stones ai Coldplay, dagli U2 ai Take That (nella foto), che hanno appena battuto il record di incassi detenuto da Bruce Springsteen, le maggiori attrazioni live nel campo del pop e del rock mondiale superano per il 94 % i quarant’anni di età. Certo, osserva il sito Digital Music News, le cose cambierebbero prendendo in considerazione il mercato dei festival estivi e il circuito dei club, dove prosperano anche band e artisti più giovani, e dunque lo scenario dipinto da Deloitte non è completo. Ma resta il fatto che, come sottolinea l’agenzia di collecting inglese PRS For Music, “ a fronte di uno scenario di vendite discografiche declinanti, chi si prende la briga di investire tempo, denaro e competenze nello sviluppo degli artisti da arena e da stadio del futuro?”.