Quasi in contemporanea all’avvio di un’indagine sul prezzo dei CD da parte dell’ufficio del Commissario Europeo Mario Monti (vedi news), anche in Italia si rimette in moto un’inchiesta analoga per opera dell’autorità garante della concorrenza e del mercato, volta ad accertare l’eventuale esistenza di un cartello sui prezzi concordato dalle major discografiche a danno dei consumatori di musica. Ne dà notizia l’agenzia Ansa, precisando che l’istruttoria è stata avviata in seguito a una denuncia presentata dalla Federconsumatori Puglia. Il presidente di quest’ultima, Domenico Romito, ha annunciato l’iniziativa nel corso di un’intervista rilasciata al portale Internet della Gazzetta del Mezzogiorno, www.gdmland.it, spiegando che la denuncia si fonda su un’indagine comparativa effettuata lo scorso ottobre sui prezzi dei CD in Italia, in base alla quale la differenza di prezzo tra le novità discografiche è risultata “risibile, nell’ordine delle 1.000-1.500 lire”. La constatazione ha fatto scattare la denuncia all’antitrust perché, secondo la Federconsumatori, “a causa dell’evidente uniformità nei prezzi alla vendita i consumatori non possono esercitare il loro elementare diritto di scelta tra prodotti concorrenziali”. <br> Il garante della concorrenza era già intervenuto su questioni analoghe nell’ottobre del 1997 (vedi news), comminando alle major discografiche multe complessive dell’ordine di sette miliardi e mezzo di lire.