"Una totale contraffazione". Così il managing director della società di distribuzione PIAS UK, Peter Thompson ha liquidato la ricostruzione che il Daily Telegraph ha fatto dell'incendio che l'8 agosto scorso, nel pieno delle sommosse giovanili di Londra, ha raso al suolo un magazzino di tre piani della Sony DADC, distruggendo - da fonti ufficiali - ben 25 milioni di dischi (la stessa PIAS, che gestisce lo stock di oltre 150 etichette tra cui XL Recordings, 4AD, Matador, Rough Trade, Domino e Warp, reclama di avere perso oltre 3 milioni di supporti nel rogo). Secondo il Telegraph e le sue fonti, a provocare l'incendio sarebbe stata una gang di ladri professionisti, che avrebbe eluso i sistemi di sorveglianza dell'edificio caricando merce (principalmente apparecchi di elettronica di consumo) su una flotta di van prima di lasciare campo libero ai giovani teppisti. "Ma il magazzino Sony non conteneva neppure televisori, PlayStation o cose del genere", ha replicato Thompson intervistato da Billboard.biz. "La storia pubblicata dal Telegraph è talmente inaccurata da risultare totalmente inattendibile". Sulla vicenda, per la quale sono stati arrestati tre teenager, le indagini della polizia sono ancora in corso. Sostenuta da un fondo di solidarietà creato appositamente dall'associazione delle indies inglesi AIM, PIAS ha intanto ripreso l'attività appoggiandosi al magazzino della Proper Music. La società serve principalmente i negozi di dischi indipendenti, mentre Sony DADC (che nel frattempo ha messo in funzione un nuovo centro di distribuzione sito a Hoddesdon nell'Hertfordshire) ha tra i suoi clienti grandi magazzini e supermercati come Tesco, Asda e Sainsbury's, oltre alla catena specializzata HMV.