Le edizioni musicali (in altre parole, i diritti sulle canzoni - e non sulle registrazioni fonografiche - per qualunque tipo di utilizzo pubblico e commerciale) sono tornate a essere da qualche anno l'elemento più affidabile e costante (in termini di ricavi) del music business. Non stupisce dunque che siano nomi importanti, in queste ore, a bussare alla porta di Bug Music, uno dei maggiori publishers indipendenti messosi recentemente sul mercato: secondo l'agenzia Reuters, gli interessati all'acquisto includerebbero la XIX Entertainment di Simon Fuller (l'inventore di American Idol), l'immancabile BMG Rights finanziata da Bertelsmann e KKR e due società più piccole, la canadese Ole Music e la olandese Imagem (che ha appena firmato un contratto editoriale con Chris Rea). Un precedente tentativo di vendita da parte della società e della sua banca finanziatrive, JPMorgan Chase, non era andato a buon fine, dal momento che le offerte non avevano superato i 240 milioni di dollari; stavolta dovrebbero invece aggirarsi tra i 300 e i 350 milioni di dollari, in linea con le richieste del venditore. Fondata in California nel 1975, Bug Music amministra un catalogo di 250 mila titoli che include classici come "Fever", "Stormy weather" e "Under the boardwalk", brani di Woody Guthrie, Muddy Waters e Johnny Cash e composizioni recenti di artisti come Wilco e Ryan Adams. Proprio in questi giorni la società è finita sulle pagine dei giornali per una controversia con Bruno Mars: il giovane cantante e autore di origini hawaiane (il cui vero nome è Peter Hernandez) ha richiesto al tribunale di Los Angeles di essere liberato dal contratto per quanto riguarda le sue composizioni future, sostenendo che l'editore non ha esercitato nei tempi previsti la sua opzione di rinnovo dell'accordo.