Si chiama provvisoriamente Duet, è un “jukebox virtuale” alternativo a quello gestito dal sito fondato da Shawn Fanning e verrà lanciato in estate, secondo quanto ha dichiarato Jean-Marie Messier, presidente del gruppo francese Vivendi Universal, artefice del progetto insieme alla giapponese Sony. Le due multinazionali, che ne avevano dato un primo annuncio già nel maggio scorso, divideranno a metà i costi di avviamento del servizio, un sistema di distribuzione musicale on-line che, secondo le parole di Messier, “offrirà la massima quantità possibile di musica legittima sul massimo numero possibile di piattaforme”, abbinando un servizio in abbonamento ad opzioni “pay-per-listen”. E che, continua il numero uno di Vivendi Universal, sarà aperto a tutti i concorrenti: “Ad AOL Time Warner e alla EMI, o anche al gruppo Bertelsmann. Non chiuderemo la porta neppure a Napster, se vorrà diventare licenziatario di Duet, purché rientri in carreggiata per quanto riguarda la protezione dei diritti”. Mentre il numero uno di Universal Music France Pascal Negre, parlando delle caratteristiche del sistema all’agenzia Reuters, ha specificato che si tratterà di “un’alternativa a Napster che ci permetterà di monitorare esattamente quali titoli sono stati ascoltati e scaricati”. “Inoltre – ha aggiunto Negre – il nostro network impedirà che i singoli brani vengano distribuiti attraverso la rete e assicurerà una qualità sonora migliore”. Qualcuno sospetta però che l’annuncio abbia soprattutto l’obiettivo tattico di spingere Napster a rivedere in senso più favorevole per le case discografiche le offerte avanzate nei giorni scorsi (vedi news). Le major del settore, con l’eccezione del partner Bertelsmann/BMG e di EMI (che il matrimonio con il gruppo tedesco sia sempre più vicino?), hanno aspramente criticato la proposta in base a cui il sito californiano si impegnerebbe a versare all’industria un miliardo di dollari in cinque anni in cambio della revoca dei ricorsi in tribunale e del diritto di sfruttamento on-line dei suoi cataloghi musicali.<br> Novità, intanto, si segnalano anche sul fronte legale: il giudice Marilyn Hall Patel (che nel luglio scorso aveva disposto l’ordinanza, poi sospesa, di chiusura del sito) ha convocato per il 2 marzo un’udienza per discutere della revisione del provvedimento.