Nota per il suo Media Jukebox, un software per lo streaming e il download musicale che offre limitate possibilità di scambio dei file da un utente all’altro e che supporta tutti i principali formati audio su Internet (MP3, Liquid Audio, Real Audio, Windows Media di Microsoft e QuickTime di Apple), la società americana si è dichiarata disposta ad offrire non meno di 3 miliardi di dollari in cinque anni, il triplo di Napster, in cambio di un accesso illimitato ai repertori delle case discografiche per un servizio di musica in abbonamento a cui sta lavorando. I responsabili della società sostengono di avere verificato con un sondaggio che il 48 % dei propri clienti sarebbe disposto a pagare 10 dollari al mese per tale servizio, e si dichiarano convinti di poter allargare il numero di utenti del player Media Jukebox (un milione di persone) a 50 milioni nei prossimi cinque anni. La stessa J. River gestisce tutti gli aspetti legati al servizio, dalle funzioni e-commerce al digital rights management, e cioè l’accertamento, la rendicontazione e il pagamento dei diritti ai titolari dei copyright. <br> “Napster potrebbe avere minato la sua credibilità, facendo un’offerta così bassa”, ha dichiarato John Norris, direttore operativo di J. River. “Le etichette si sono subito accorte che non si trattava di una proposta realistica”.