Mentre - questione di ore, probabilmente - si attendono notizie più dettagliate sulla sua integrazione con le funzioni "social" di Facebook, Spotify annuncia di avere incrementato di 400 mila unità il numero di abbonati paganti al suo servizio di streaming operativo in otto Paesi (Svezia, Norvegia, Finlandia, Olanda, Spagna, Francia, Regno Unito e Stati Uniti, dove ha debuttato lo scorso 14 luglio): il numero complessivo, secondo quanto dichiarato dal ceo Daniel Ek durante un'intervista con CNBC, ammonta ora a 2 milioni; il traguardo del milione di abbonati era invece stato toccato agli inizi del mese di marzo. Diversa la strategia di espansione adottata finora dalla società svedese in Europa e negli Usa: nel Vecchio Continente lo sviluppo della piattaforma ha fatto perno sulla sottoscrizione di accordi di partnership con fornitori di accessi a banda larga e operatori di telefonia mobile come Telia (in Scandinavia) e Virgin Media (nel Regno Unito); negli Stati Uniti invece la popolarità iniziale di Spotify si è basata sul passaparola tra gli utenti e l'impatto mediatico generato dal suo ingresso sul mercato, oltre che sugli accordi di sponsorizzazione siglati con marchi come Ford e Coca-Cola.