"Un gran giorno per l'industria musicale ma soprattutto per gli amanti della musica". Daniel Ek, fondatore e ceo di Spotify, sintetizza così l'annunciato patto di sangue stipulato con Facebook rubando, sul palco della f8 Developers Conference di San Francisco, qualche minuto al keynote speech di Mark Zuckerberg. Il guru della società di Palo Alto, in .shirt anonima,, jeans e scarpe da ginnastica, ha appena spiegato come intende trasformare la sua creatura in una sterminata piazza virtuale di condivisione e raccomandazione di contenuti ed esperienze : a renderlo possibile sono le nuove "social apps" sviluppate dai suoi nuovi, molteplici partner sfruttando la nuova API "Open Graph" messa a disposizione dal social network. Grazie a tali app, su un "nastro mobile" collocato sul lato destro del "Wall" di FB (e senza inondare le "news feed", a meno che non vengano selezionate come "eventi importanti") appaiono automaticamente in tempo reale tutte le attività in cui gli amici si stanno intrattenendo e che desiderano rendere pubbliche aggiungendole alla propria "timeline" con un apposito pulsante:i giochi a cui stanno giocando, le città che stanno visitando, i libri e le notizie che stanno leggendo, le ricette che stanno cucinando, i film che stanno guardando, la musica che stanno ascoltando. La app di Spotify permette, con un click, di scaricare il player e attivarlo per sentire la canzone o la playlist che gli amici stanno ascoltando proprio in quel momento attraverso il servizio di streaming, chattando con loro per scambiarsi impressioni, consigli, suggerimenti. Ma è anche possibile conoscere i gusti musicali dei propri conoscenti (artisti preferiti, radio, album e canzoni più ascoltate) condensati in una sorta di sommario statistico, parte di quella "timeline" che è l'architrave del nuovo edificio di Facebook, "la storia della tua vita" che la nuova impaginazione del social network permette di costruire sulla propria pagina e di richiamare immediatamente all'occhio riempiendola di foto, video, canzoni, mappe geografiche e quant'altro. "E' incredibile quanta nuova musica è possibile scoprire attraverso i propri amici", spiega Zuckerberg. "Attraverso il Graph, l'ascolto può espandersi davvero a grande velocità". Come le indiscrezioni della prima ora avevano anticipato, Spotify non è l'unica piattaforma musicale a garantire una integrazione completa e istantanea con Facebook. Anche Vevo, iHeartRadio, Rhapsody, MOG, Turntable.fm, Deezer, Mixcloud. Songza. Slacker, SoundCloud e Jelli sono della partita: la musica diventa sempre più social, sempre più immanente, sempre più identificativa della storia e della personalità dell'individuo. I tempi? La versione beta del "Timeline" e le nuove social apps a contenuto mediatico (musica, cinema e tv) entrano in funzione da subito.