E' il solito New York Post a lanciare la notizia: la EMI interessa anche a Sean Parker, il cofondatore di Napster nonché azionista di Spotify e Facebook che per tentare la scalata alla major inglese (in cui non vorrebbe comunque investire personalmente) si sarebbe nuovamente associato a Ron Burkle, miliardario americano e finanziatore del partito democratico noto in patria come il "re dei supermercati". La coppia si era già fatta avanti mesi fa per cercare di prendere possesso della Warner Music, battuta sul filo di lana dalla Access Industries del magnate di origine russa Len Blavatnik (lui pure in corsa per la EMI), e ora starebbe valutando due alternative: aggiungersi in corsa alla lista dei candidati già in trattative con Citigroup, oppure allearsi con uno di loro considerando anche che la decisione finale della banca d'affari, attesa entro metà ottobre, potrebbe essere dilazionata di un altro paio di mesi (e che la seconda tornata d'asta dovrebbe avere luogo nella prima settimana del mese prossimo). Stando alle indiscrezioni, Blavatnik è l'unico ad avere mostrato interesse per un acquisto in blocco della EMI, dischi più edizioni (che potrebbe poi eventualmente cedere a BMG Rights), mentre la McAndrews & Forbes di Ron Perelman sarebbe interessata solo alla parte discografica. In lizza resterebbero anche le major concorrenti Sony Music e Universal, anche se al momento nessuno sembra essersi avvicinato al prezzo richiesto da Citigroup: la banca vorrebbe realizzare una cifra vicina ai 4 miliardi di dollari, le offerte ricevute finora non supererebbero i 3 miliardi.