Il colosso multimediale transalpino ha deliberato la restituzione a AOL Time Warner del 55 % di azioni AOL France in suo possesso in cambio di 700 milioni di dollari. Ma la mossa, ha spiegato l’amministratore delegato di Vivendi Universal Jean-Marie Messier, non corrisponde a una volontà di disinvestire nel settore Internet. Anzi: “Dal crack della new economy”, ha dichiarato Messier, “sono nate nuove opportunità. Molte aziende oggi sono in vendita a un prezzo estremamente conveniente, ed alcune di queste presentano potenzialità decisamente interessanti”. Parlando alla “New Media Conference” organizzata dal sito del Financial Times, Messier ha aggiunto di essere interessato a siglare accordi commerciali con distributori on-line americani, considerando che negli USA, a differenza che in Europa, la sua società non dispone di proprie reti di telecomunicazioni o di TV via cavo. E tra i futuri partner di Vivendi Universal ci potrebbe essere anche Napster: la major discografica Universal potrebbe licenziare il suo repertorio al sito americano, ha detto Messier, smentendo la presa di posizione oltranzista espressa solo poche settimane fa nei confronti del contrastato sito di “file sharing” americano.