A dispetto di certe critiche e preoccupazioni che hanno accompagnato l'integrazione del servizio con Facebook, Spotify sembra già raccogliere i primi frutti della sua alleanza con il social network di Mark Zuckerberg: secondo le cifre raccolte da AppData, infatti, in seguito all'annuncio della partnership effettuato il 22 settembre scorso sul palco dell' f8 Conference di San Francisco la piattaforma di streaming ha incrementato di ben il 56 per cento la sua base di utenti attivi mensili, passata da 3,4 a 5,3 milioni di persone. Va anche detto, per completezza, che nei giorni successivi alla conferenza californiana l'uso quotidiano del servizio ha cominciato a calare: conseguenza diretta, secondo alcuni osservatori, dell'introduzione della nuova funzione "Listening along", che fa comparire automaticamente e in tempo reale, sui feed Facebook dei propri amici, le canzoni che si stanno ascoltando su Spotify permettendo anche a loro di sentirle e di intervenire in chat per scambiarsi pareri, impressioni e raccomandazioni. Un'esaltazione del carattere eminentemente sociale e comunicativo della musica, secondo i sostenitori; ma un'invasione ingiustificata della privacy, secondo i detrattori, che ha portato la società svedese a predisporre tempestivamente una contromisura: l'ultimo aggiornamento del software include un comando chiamato "Private Listening" che permette di escludere la pubblicazione in automatico su Facebook della propria playlist.