Nei piani di Steve Case e di Gerry Levin, rispettivamente presidente e chief executive officer del mega-gruppo statunitense, il contributo del Vecchio Continente al fatturato della holding dovrà crescere dall’attuale 17 % al 50 % nell’arco dei prossimi dieci anni. I due dirigenti hanno annunciato che AOL Time Warner comincerà a realizzare un numero di investimenti strategici nel continente a partire da quest’anno, mentre altre acquisizioni importanti sono previste nel medio termine. Case lo ha detto chiaramente nel corso di una visita a Londra per incontrare i potenziali investitori, secondo quanto riporta il sito del Financial Times, FT.com. “Tra dieci anni non saremo una società americana con interessi in Europa e in Asia, ma una società globale”: è, insomma, il progetto di una “AOL Everywhere” annunciato ai tempi della fusione tra l’Internet provider America Online e la media company Time Warner, e che si esplica nella volontà di essere presenti ovunque e su ogni tipo di piattaforma distributiva. Ma in Europa, dove AOL conta 4,6 milioni di abbonati e Time Warner ha una presenza molto più limitata, in termini di quote di mercato e di canali di distribuzione, rispetto agli USA, la strada da percorrere è ancora lunga, e non è detto che dieci anni siano sufficienti.