Gli utenti del sito stanno perdendo progressivamente interesse nel servizio, dopo che i gestori della Web company californiana hanno iniziato a inserire dei filtri nel sistema per impedire il downloading dei brani musicali protetti da diritti d’autore (vedi news). Lo sostiene una fonte autorevole, il magazine elettronico Webnoize (numero uno indiscusso nell’informazione on-line sull’intrattenimento digitale), che ha calcolato in quasi il 60 % la diminuzione di traffico sul sito. Secondo un’indagine effettuata da Webnoize, il numero di brani scambiati da ciascun utente è calato in media da 172 a 71 canzoni da quando il divieto imposto dalle case discografiche ha cominciato a diventare effettivo. Il Web magazine ha tuttavia verificato che, nonostante gli sforzi di Napster, in rete continuano a circolare brani di artisti di cui l’associazione dei discografici RIAA ha invocato l’immediata eliminazione dagli elenchi del sito: Webnoize cita tra questi Alabama, Beach Boys, Barenaked Ladies, Eminem, Elvis Presley, George Winston, Genesis e Pink Floyd, aggiungendo che tramite il sito è possibile anche accedere a canzoni di 98 Degrees e Perfect Circle, utilizzando particolari chiavi di ricerca. “E’ comunque certo che numerosi altri titoli verranno bloccati nei prossimi giorni, provocando un ulteriore spostamento di utenti verso altri servizi di file sharing”, sostiene l’analista Matt Bailey. Venuta meno la possibilità di scaricare i brani gratuitamente, insomma, la presunta fedeltà al marchio di Napster sembra un concetto da rimettere in discussione. Con buona pace di Hank Barry, amministratore delegato della società, e della Bertelsmann, che nel sito californiano ha visto un modello di business su cui puntare nell’immediato futuro.