Secondo le misurazioni effettuate da Matt Bailey per conto dell’Internet magazine americano, il traffico sul sito (inteso come numero di utenti e di file scaricati attraverso i suoi server) è diminuito del 10 % da quando, la settimana scorsa (vedi news), la Web company americana ha messo in moto i “filtri” anti-copia destinati ad escludere dal servizio di “file sharing” i brani musicali protetti da copyright. Il dato (inferiore comunque alle cifre circolate inizialmente, vedi news) è tanto più significativo, fanno osservare gli analisti di Webnoize, se confrontato agli incrementi registrati fino a quel momento, pari a circa il 3,5 % su base settimanale. Una rilevazione effettuata su uno dei server di Napster a inizio settimana indicava in un numero compreso tra 5.000 e 8.000 gli utenti collegati al sito; contemporaneamente, il numero di file scambiati on-line variava tra le 600.000 e le 935.000 unità. Numeri inferiori, appunto, a quelli calcolati nelle settimane precedenti, quando il numero degli utenti collegati a ciascuno dei server di Napster superava normalmente le 10.000 unità, generando uno scambio in rete di oltre un milione di MP3: e questo malgrado il fatto che la maggior parte dei singoli da Top Ten risulti ancora disponibile per il download, benché in quantità variabili da brano a brano. <br> I portavoce di Napster, dal canto loro, ammettono la riduzione della fanbase, ma sostengono che il numero degli utenti del servizio supera ancora i 60 milioni di persone e che la società è in grado di sostenere la sua attività anche con un numero di “clienti” ridotto della metà. Del ridimensionamento del servizio, come già sottolineato da molti osservatori, si stanno avvantaggiando i cloni di Napster, anche se Webnoize sottolinea che molti di questi, come quelli che si appoggiano al network di Gnutella, sono ancora troppo lenti e difficili da usare per utenti abituati alla rapidità e alla facilità di impiego di Napster. Secondo Bailey, la maggior parte degli orfani di Napster approderanno su Music City e su altri server che utilizzano Open Nap, sistema che – come Napster – fornisce un indice completo di tutti i file messi in condivisione da chi utilizza il servizio. I numeri sembrano dargli ragione: gli utenti di Music City sono cresciuti da 15-20.000 a 30-35.000 in una settimana