Perfezionata nei mesi scorsi un’alleanza on-line con il produttore di giocattoli Toys R Us, il sito di e-commerce americano sta considerando la possibilità di altri accordi commerciali finalizzati al co-branding su Internet, e cioè allo sviluppo di iniziative sul Web contraddistinte dai marchi di entrambi i partner. I portavoce della società di Jeff Bezos non hanno tuttavia confermato le voci riportate lunedì scorso, 26 marzo, dal quotidiano economico Wall Street Journal, secondo cui uno dei partner suddetti sarebbe Best Buy, uno dei colossi americani nella vendita al dettaglio di prodotti musicali e di elettronica di consumo; un altro nome circolato nelle scorse settimane è quello di Wal-Mart, la maggior catena commerciale al dettaglio del mondo. Secondo alcuni analisti finanziari, accordi di questo genere potrebbero aiutare Amazon a ridurre i suoi costi di inventario e di magazzino, considerati tra i fattori principali del deficit di gestione che schiaccia l’azienda di Seattle, nonché a disfarsi definitivamente di alcuni articoli marginali rispetto al “core business” della società, rappresentato dalla vendita di libri, dischi e video.<br> In una intervista rilasciata nei giorni scorsi all’emittente via cavo CNBC, il fondatore di Amazon Jeff Bezos ha confermato le sue previsioni secondo cui la società raggiungerà un profitto operativo, per la prima volta, entro la fine di quest’anno.