Alcuni dei maggiori organi di stampa internazionali pronosticano per domani, venerdì 28 ottobre, un annuncio ufficiale sulle sorti della EMI. Gran parte delle fonti concordano da tempo sull'ipotesi di una vendita separata della casa discografica e delle edizioni musicali da parte di Citigroup: per quanto riguarda gli asset discografici la posizione di vantaggio della Access Industries di Len Blavatnik (che lo scorso mese di maggio aveva già rilevato la proprietà di Warner Music) si sarebbe ulteriormente rafforzata dopo che, stando a un'indiscrezione pubblicata dal Wall Street Journal, anche Vivendi/Universal si sarebbe ritirata dalla competizione (motivo: disaccordo sul piano di erogazione delle pensioni sottoscritto dalla EMI). Secondo Bloomberg, l'offerta di Access sarebbe compresa tra 1,5 e 1,6 miliardi di dollari. Nei giorni scorsi, tuttavia, Claire Atkinson del New York Post suggeriva di non escludere dalla lotta il gruppo MacAndrews & Forbes Holdings di Ron Perelman: il sessantottenne miliardario newyorkese sarebbe l'unico a mostrare ancora interesse anche per un acquisto in blocco della società. Sul fronte del publishing, gli osservatori continuano a dare per favorita BMG Rights Management, con un'offerta che si colloca tra 1,8 e 2 miliardi di dollari; l'altro contendente rimasto in lizza è la Sony/ATV, in partnership con il fondo Mubadala (detenuto dal governo di Abu Dhabi) e il gruppo Raine.