Secondo quello che potrebbe essere lo scoop tecnologico dell’anno – eventualmente messo a segno da Nick Bolton del “New York Times” – sarebbe la TV la vera eredità commerciale lasciata da Steve Jobs a Apple, oltre che la chiave della frase sibillina contenuta in “Steve Jobs”, la biografia autorizzata appena pubblicata da Walter Isaacson: "I've finally cracked it" (‘finalmente ho trovato il modo’). La TV di marca Apple verrebbe prodotta da Siri, già impiegata per la iTV di Cupertino, e vedrebbe la luce nell’autunno del 2012, in tempo per lo shopping natalizio e in un periodo in cui i prezzi dei pannelli saranno scesi al punto da renderla un prodotto abbordabile per le masse. Se lo scenario fosse confermato, la ‘vera’ iTV sarebbe parte integrante della suite di strumenti e gadget commercializzati da Apple nell’ultimo decennio, con iPhone e iPod capaci anche di fungere da telecomando per il nuovo elettrodomestico interattivo hi tech. E, sempre se le speculazioni si rivelassero affidabili, assisteremmo a un nuovo sisma dopo quelli che Steve Jobs ha causato nel mondo del computing, del cinema, della musica e dei media: Apple, che sta lavorando dal 2007 al progetto, irromprebbe infatti in un mercato che oggi vale 380 miliardi di dollari e, assumendo in misura prudenziale che grazie alla sua capacità di attrazione nei confronti dei consumatori possa conquistare nel breve periodo una quota del 5%, aggiungerebbe un fatturato di quasi venti miliardi al suo giro d’affari attuale. Nel caso, peraltro, la competizione con Samsung (infiammata dal conflitto sui brevetti sorto sul terreno dei tablet) si estenderebbe a macchia d’olio.