L’organizzazione, che tutela i diritti degli artisti contro la pirateria e che proprio nei discografici della RIAA aveva i suoi principali finanziatori, ha deciso di recidere ogni legame con quest’ultima adducendo a motivazione della sua scelta il possibile insorgere di conflitti di interesse. “Il compito di Artists Against Piracy è di proteggere i diritti degli artisti nell’ambito della musica digitale, e alcuni di questi sono in contrasto con gli interessi dell’industria discografica”, ha spiegato il direttore esecutivo dell’associazione Noah Stone, sottolineando che molti accordi di licenza sottoscritti dalle etichette con Webcaster e distributori di musica on-line non prevedono regole chiare per quanto riguarda la remunerazione degli artisti interessati. La separazione tra RIAA e Artists Against Piracy (tra i cui sostenitori figurano artisti come Alanis Morissette, Christina Aguilera, Dwight Yoakam, Barenaked Ladies e molti altri) rientra nel contesto di un rapporto artisti-case discografiche che soprattutto negli Stati Uniti si sta facendo sempre più teso, in merito a questioni che riguardano i diritti di proprietà sui master, le royalty, il trattamento pensionistico-previdenziale e in generale le condizioni standard dei contratti di registrazione fonografica: temi, questi ultimi, che hanno visto recentemente in prima linea Courtney Love (vedi news) e altri personaggi di spicco del mondo rock americano.