Disattesi tutti i pronostici che volevano conclusa per fine ottobre l'asta per la vendita della EMI, lo scenario sul futuro della major britannica si rivela più aperto e confuso che mai: secondo l'autorevole Wall Street Journal, sia la Access Industries di Len Blavatnik (proprietario di Warner Music) che Universal Music, dopo essersi estromesse dai giochi, potrebbero rientrare in gara un'altra volta. Il ritiro dell'offerta di Blavatnik, secondo diversi osservatori, sarebbe stato puramente tattico (replicando la strategia adottata con Warner), mentre Universal sarebbe intenzionata a riprendere le trattative dopo che Citigroup si è mostrata aperta a soluzioni più flessibili sul tema del piano erogazione delle pensioni EMI. Sembra intanto che anche Sony sia ancora in corsa, per quanto in una posizione più defilata, mentre non è più chiaro se la società abbia di mira le edizioni musicali (in competizione con BMG Rights Management), la casa discografica o l'intero "pacchetto". Come si vede, restano aperte molte soluzioni e una decisione finale potrebbe essere procrastinata a tempo indeterminato: anche perché sembra che Citigroup non sia intenzionata a vendere la società di publishing senza concordare simultaneamente anche una cessione dell'attività discografica.