C'è un nuovo, e inatteso, recordman nelle ultime quotazioni dei siti di secondary ticketing: i più recenti dati condivisi da SeatGeek, piattaforma online che ha per missione istituzionale l'orientamento dei consumatori nel'acquisto di biglietti per concerti, collocano in vetta alla graduatoria della compravendita online di tagliandi Bon Iver, artista indie per eccellenza e dunque privo del supporto promozionale di una grande casa discografica o dell'appoggio delle grandi radio commerciali. Procurarsi un biglietto "di seconda mano" per una delle date del breve tour nordamericano che parte il 5 dicembre da Montreal (sette date, quattro già sold out) può costare fino a 420 dollari: più di quanto richiesto per i concerti di Celine Dion a Las Vegas (322 dollari), per uno show di Elton John (238 dollari) o per uno spettacolo della giovane star del country Taylor Swift (170 dollari). La popolarità crescente di una frangia della nuova scena indie è confermata dalle alte quotazioni raggiunte sul mercato secondario da gruppi come i National, 164 dollari, e i Fleet Foxes, 106 dollari (la band di Seattle sarà in Italia tra il 17 e il 20 novembre per tre date a Roma, Bologna e Milano, biglietti disponibili su TicketOne). Bon Iver, nome d'arte di Justin Vernon, ha pubblicato finora due album per la indie Jagjaguwar (4AD in Europa), "For Emma, forever ago" (2008) e "Bon Iver, Bon Iver" (2011), accolti con grande interesse dalla critica e crescente attenzione dal pubblico. Uno dei suoi brani più famosi è "Flume", reinterpretato da Peter Gabriel nel suo album di cover "Scratch my back".