Sarà davvero la volta buona? Secondo il Financial Times Citigroup è vicinissima a vendere, separatamente, le edizioni musicali e la casa discografica EMI: la prima operazione potrebbe andare in porto già oggi, la secondo entro i primi giorni della settimana prossima. Sul fronte del publishing, le ultime indiscrezioni danno in rimonta la Sony sulla favorita BMG Rights Management, joint venture tra KKR e Bertelsmann. Entrambi i contendenti avrebbero offerto più di 2 miliardi di dollari per i copyright EMI (Citigroup chiede 2,2 miliardi), e la proposta di Sony sarebbe più alta di quella di BMG: ma molto dipende dalla possibilità della stessa Sony di serrare le fila della cordata finanziaria che vede coinvolte Sony/ATV (la società di edizioni di cui sono comproprietari gli eredi di Michael Jackson), la banca di investimenti Raine Group e il fondo di Abu Dhabi Mubadala. Sul fronte discografico, invece, secondo indiscrezioni riprese anche da New York Times, Guardian e Wall Street Journal, la nuova favorita sarebbe Universal Music, rientrata in lizza dopo essere uscita dalla competizione, mentre sembra mantenere una posizione più defilata la MacAndrews & Forbes di Ron Perelman e nulla si sa di un eventuale rientro in scena del nuovo proprietario di Warner Len Blavatnik. I punti controversi restano tre: il prezzo di vendita (1,7 miliardi la richiesta di Citigroup, 1,2 miliardi la precedente offerta di Universal), l'assunzione del rischio di un eventuale (anzi, probabile) intervento dele autorità Antitrust e l'impegno a sobbarcarsi l'onere dei 400 milioni di sterline necessari ad alimentare il fondo pensioni. Sembra tuttavia che su questo fronte Citigroup si stia mostrando più flessibile e possibilista, anche perché - se fosse lei a impegnarsi al pagamento - la cifra. già concordata con le autorità competenti, scenderebbe a poco meno di 200 milioni di sterline.