Ufficializzata (a poche ore dall'annuncio della cessione della casa discografica EMI a Vivendi/Universal) la notizia della vendita di EMI Music Publishing a un gruppo capitanato da Sony Corp. per 2,2 miliardi di dollari, arrivano anche i primi dettagli sull'operazione. La corporation americana deterrà il 38 per cento delle azioni della società di edizioni musicali inglese, sovrintendendone il management e fornendo servizi operativi: lo ha spiegato il vicepresidente esecutivo e direttore finanziario di Sony America Rob Wiesenthal, aggiungendo che "il nostro compito sarà quello di trovare un modo più efficiente di gestire gli asset e di rafforzare i ricavi. Fortunatamente abbiamo con noi il ceo di Sony/ATV, che ha contribuito a costruire quella società". Il riferimento è a Martin Bandier, che conosce benissimo la EMI Publishing avendola diretta prima di passare alla guida delle edizioni della Sony: Bandier si è detto entusiasta "di riunirsi a una società a cui mi sento vicino e che ho contribuito a costruire" e ha spiegato che Sony/ATV ed EMI Music Publishing condivideranno in futuro alcuni servizi generali, mentre non è chiaro il grado di autonomia gestionale che quest'ultima potrà conservare (secondo una fonte anonima, potrebbe mantenere uno staff A&R separato). Per l'acquisizione del controllo di EMI Music Publishing Sony, che ha destinato all'operazione 325 milioni di dollari, ha usufruito del contributo finanziario degli eredi di Michael Jackson (titolari al 50 per cento di Sony/ATV), del fondo di Abu Dhabi Mubadala, di Jynwel Capital Limited, di GSO Capital Partners (Blackstone Group) e del magnate e discografico David Geffen.