Un treno perso? Un'occasione sprecata? Le indiscrezioni delle scorse settimane davano nettamente favorita BMG Rights Management, nella corsa all'acquisto delle edizioni EMI Music Publishing poste in vendita dalla banca Citigroup. Ma alla fine se le è aggiudicate la Sony, a capo di una cordata finanziaria che include la sua Sony/ATV e David Geffen e che ha soffiato l'affare alla joint venture tedesca-americana. Hartwig Masuch, amministratore delegato di BMG, non sembra però crucciarsene più di tanto: "L'acquisizione di EMI Music Publishing sarebbe stato un affare interessante. D'altra parte, raggiungeremo comunque gli obiettivi che ci siamo posti entro i prossimi tre anni. Dunque, per noi, EMI Music Publishing non era urgentemente necessaria", ha dichiarato il manager tedesco al sito Billboard.biz. Stando alle informazioni che circolano nell'ambiente, Sony avrebbe prevalso su BMG offrendo un prezzo di acquisto superiore; 2,2 miliardi di dollari contro 1,9 miliardi. A quel punto la società berlinese si sarebbe ritirata dalla competizione, ritenendo troppo rischioso e poco conveniente giocare al rialzo. "Entro fine anno chiuderemo altri accordi di acquisizione cataloghi", ha anticipato Masuch a Billboard.biz. "E questo è un segnale che BMG Rights Management conserva un atteggiamento aggressivo: ma con tutto il realismo che oggi il business richiede".