Il mega-gruppo statunitense tiene il passo a dispetto delle difficili condizioni di mercato, ma ha proprio nella divisione musicale, in questo momento, uno dei suoi punti deboli. I risultati globali per il primo trimestre del 2001 segnalano infatti un contenimento del deficit netto a 1,4 miliardi di dollari a fronte degli 1,5 miliardi dello scorso anno (e nonostante le spese connesse alla fusione tra AOL e Time Warner), mentre i ricavi al lordo di interessi, tasse, deprezzamenti e ammortamenti sono cresciuti nel periodo del 20 %, in virtù degli incrementi registrati nelle attività commerciali, nell’acquisizione di nuovi contenuti, negli introiti pubblicitari e negli abbonamenti ai servizi a pagamento. Al contrario, il fatturato di Warner Music (881 milioni di dollari) è stato inferiore del 6 % rispetto a quello registrato nello stesso periodo dello scorso anno, un risultato che i dirigenti della società attribuiscono a un calo delle unità vendute come ai rapporti di cambio tra il dollaro e le altre principali monete. “Stiamo ancora mettendo insieme i pezzi, sul fronte musicale”, ha ammesso il consigliere delegato di AOL Time Warner Gerald Levin in un’intervista concessa all’agenzia Reuters, individuando tuttavia proprio nella distribuzione di musica in formato digitale e nella televisione interattiva le due aree a maggior potenziale di sviluppo per il gruppo nei prossimi anni.