La "nuova direzione" annunciata da Spotify (e di cui la Web company svedese illustrerà contenuti e dettagli in giornata, durante un evento appositamente organizzato a New York), prevede - secondo le anticipazioni fornite dalla stampa, e in particolare dal New York Post - la messa in opera a regime di una nuova API, una piattaforma/interfaccia aperta agli sviluppatori di applicazioni che finora è stata contraddistinta dal nome in codice di "Stitch". Come sempre in queste occasioni, i portavoce della società non commentano le indiscrezioni: l'API dovrebbe comunque consentire agli sviluppatori di utilizzare l'enorme catalogo di Spotify, oltre 15 milioni di brani, in modalità "white label", cioè senza dover richiedere a loro volta licenze di impiego alle case discografiche e agli artisti titolari dei master, e alla società di Daniel Ek di costruire un ecosistema di relazioni e applicazioni analogo a quello sviluppato recentemente da uno dei suoi partner preferenziali, Facebook. Sembra tuttavia che non tutte le app, come Sharemyplaylists e SoundDrop, siano già pronte all'uso da parte del pubblico, dal momento che la piattaforma si trova ancora nella fase beta del suo processo di sviluppo.