Claudio Cecchetto smentisce di aver acquistato Italia Network, ma conferma: "Sto pensando ad altre possibilità... e non a una radio nazionale. Credo ci sia spazio per una radio milanese di alto livello; ma non nel senso di radio locale, non mi interessa fare una radio che si occupi di quello che succede nel quartiere; penso a una radio che sia espressione di Milano come grande città europea ma ascoltabile anche altrove, così come in Inghilterra la gente è interessata a guardare a Londra perché è lì che succedono le cose. Ma ripeto, è una possibilità: fare l'imprenditore mi costa fatica, l'ho fatto per fare una radio che è diventata la numero uno e oggi non lo è più, e per far conoscere artisti come Jovanotti o gli 883. Il mondo della radio è diventato difficile, non succede più nulla di nuovo, e lo dice uno che ne sa qualcosa di radio, anche se la cosa non mi viene riconosciuta da tutti. Non che la tv sia diversa. Anche lì ci sarebbe tanto da fare, ma per ora io sto alla finestra ad aspettare che i network si mangino l'un l'altro. E' quanto meno strano che quelli che vogliono fare tv per i giovani non pensino al sottoscritto, che ha fatto anche un pochino la storia della tv con "DeeJay Television". Ma allora era stato Berlusconi in persona a credere nel mio programma, e c'era Carlo Freccero a Italia Uno". Le voci che circolano riguardano un interessamento di Cecchetto per Radio Reporter o Gamma Radio. Intanto, da gennaio, Cecchetto potrebbe collaborare con RadioRai, con la quale ha intavolato un discorso per un programma musicale e una consulenza per altre produzioni.