Il problema è emerso clamorosamente ieri sera, fuori dal Forum di Assago, alle porte di Milano, dove oltre un centinaio di fan dei Red Hot Chili Peppers - band che poche ore fa ha calcato il palco meneghino per supportare dal vivo la propria nuova fatica in studio, "I'm with you" - sono stati identificati dalla Guardia di Finanza perché trovati in possesso di biglietti contraffatti. E anche possedere, oltre - ovviamente - che vendere, biglietti "taroccati" è un reato penale. "Il reato potrebbe addirittura raddoppiare", ci conferma Roberto Marini di TicketOne: "Oltre all''incauto acquisto', nel caso in cui il biglietto presentato al botteghino risulti appartenente ad una partita denunciata come persa o rubata al rivenditore ufficiale si potrebbe aggiungere, a carico del possessore, anche il reato di ricettazione". Il fenomeno, infatti, è più complesso di quanto possa apparire: "Il bagarinaggio si è evoluto enormemente, negli ultimi dieci anni", specifica Marini: "Il bagarino 'pulito', quello della 'vecchia guardia', che si limitava ad acquistare in anticipo biglietti originali per rivenderli speculando sulla richiesta, ha ormai ceduto il passo ad esponenti della piccola criminalità organizzata. L'Italia, sotto questo punto di vista, è un caso unico in Europa. Stando alle indagini fino ad oggi condotte dalla Guardia di Finanza, l'epicentro della contraffazione di tagliandi - come nel caso di molti altri prodotti - è Napoli. A gestirne il traffico e l'immissione sul mercato non sono le organizzazioni criminali maggiori, quelle che si occupano di armi e droga, ma quelle minori, 'orfane' se così si può dire del contrabbando di sigarette, negli ultimi anni in fortissimo declino. Operazioni del genere sono molto più redditizie, essendo il margine di utile di chi vende molto superiore a quello frutto di una eventuale trattativa su un tagliando originale. Il 'nuovo bagarino', poi, ha già elaborato dei trucchi per evitare di incorrere nel fermo. Ieri, ad esempio, fuori dal Forum di Assago ne è stato identificato uno, che però è stato trovato in possesso solo di biglietti originali: in casi come questi, i tagliandi contraffatti vengono abbandonati prima ancora di venire in contatto con le forze dell'ordine, in modo da risultare 'puliti' alla perquisizione. Espedienti del genere, tuttavia, non hanno impedito alle Fiamme Gialle partenopee di portare in carcere oltre cento bagarini, trovati in possesso di biglietti falsi fuori dallo stadio San Paolo in occasione dell'ultimo incontro di Champions League che ha visto il Napoli avere la meglio sul Manchester City". Il problema, tuttavia, non riguarda solo il bagarinaggio "da strada": anche le compravendite sul Web presentano un alto margine di rischio. "Il pericolo di entrare in possesso di un tagliando contraffatto è alto anche in caso di acquisto su siti perfettamente legali", ha continuato Marini: "Su eBay, forum, e altre piattaforme tradizionalmente affidabili possono nascondersi malintenzionati pronti a mettere in commercio biglietti falsi: proprio ieri sera a Milano, ad esempio, una spettatrice ha dichiarato di aver acquistato un biglietto falsificato tramite il blog ospitato dal sito di un importante quotidiano nazionale". Gli operatori del ticketing cercano di tenere la situazione sotto controllo, ma le attenzioni - soprattutto da parte del pubblico - sembrano non essere mai abbastanza: "Ad oggi, un biglietto di un concerto ha più securizzazioni di una banconota: tra codici, ologrammi, filigrane e altro, un tagliando ha circa dieci elementi che possano attestarne la validità, contro i circa tre di un qualsiasi biglietto da 5, 10, 20 o 100 euro. Ai cancelli degli eventi, poi, sono ormai attivi dei controlli di accesso automatizzati che - per mezzo di scansioni digitali e controlli incrociati sui codici - rendono di fatto impossibile il non riconoscimento di un tagliando contraffatto. Il consiglio al pubblico, pertanto, è molto semplice: diffidare dei bagarini, e rivolgersi solo ai canali ufficiali segnalati dai promoter. Perché il rischio potrebbe essere più alto di perdere un concerto e buttare via dei soldi...".