La decisione dei Black Keys di non autorizzare lo streaming completo del nuovo album "El camino" su piattaforme come Spotify, MOG e Rdio ha una motivazione puramente economica. "Questa modalità di ascolto sta diventando più popolare, ma non siamo ancora arrivati al punto di poter sostituire le royalty generate dalle vendite dei dischi con quelle che derivano dagli stream", ha spiegato il batterista Patrick Carney al canale televisivo VH1. "Ci è sembrato ingiusto nei confronti di chi ha comprato l'album", ha aggiunto, "consentire alla gente di andare su un sito Internet e ascoltarselo gratuitamente per intero ogni volta che lo desidera". A spingere i Black Keys in questa direzione, spiega Carney, ha contribuito anche lo status acquisito dalla band. "Per gruppi sconosciuti e meno famosi andare su Spotify e servizi simili è certamente una buona cosa. Ma per una band come la nostra che si guadagna da vivere vendendo musica non è al momento una soluzione percorribile. Ci sono un sacco di cose che la gente non sa, a proposito di questi servizi. Per esempio che sono più vantaggiosi per le etichette che per gli artisti, ed ecco perché abbiamo preso quella decisione". Il nuovo singolo "Lonely boy" è tuttavia disponibile su tutte le maggiori piattaforme: "Si tratta di camminare su un filo sottile", ha spiegato Carney. "Di non perdere fascino e di non esporsi così tanto da indurre i fan ad aspettarsi che sia tutto gratis". La scelta "anti-streaming" operata dai Black Keys si allinea a quella di colleghi come Coldplay, Tom Waits e (parzialmente) Red Hot Chili Peppers. Al momento Spotify non ha accesso al catalogo di artisti storici come Beatles, Led Zeppelin né a quello dei Metallica, mentre ha appena firmato un contratto di licenza per tutto il catalogo con gli Arcade Fire.