Ex musicista (negli anni '80 fece parte dei Dexys Midnight Runners di Kevin Rowland) e poi discografico, il presidente e amministratore delegato di Sony Music UK Nick Gatfield è convinto che l'industria discografica debba sganciarsi dal formato album e ragionare in termini diversi. Lo ha spiegato nel corso di un'intervista concessa al Guardian, rivelando che la major da lui diretta ha già cominciato a firmare con gli artisti contratti che prevedono la consegna e pubblicazione di un certo numero di canzoni, anziché di album. "Una volta gli album si vendevano grazie alle canzoni di successo, ma ora non funziona più così", sostiene Gatfield. "L'album era diventato una sorta di supporto di default, ma credo che sarebbe sbagliato supporre che sarà anche il formato del futuro". Nel corso della stessa intervista, il numero uno della Sony inglese ha accusato di ipocrisia gli Internet Service Provider che sostengono di non avere a disposizione gli strumenti tecnologici per bloccare il traffico pirata. "Le imprese che forniscono accessi a banda larga", ha dichiarato Gatfield, "costruiscono il loro business sul file sharing illegale, e man mano che il broadband ad alta velocità diventa ubiquo il problema diventa sempre più grave. Abbiamo bisogno di bloccare i siti pirata, ed è incredibilmente falso sostenere, come fanno gli ISP, che non si può fare perché in realtà lo fanno già". Le sue critiche coinvolgono anche l'operato del governo, il cui progetto di inviare lettere di avvertimento ai file sharer entro il 2013 "è risultato troppo lento e oneroso, mentre le case discografiche sono state costrette a sobbarcarsi la frazione maggiore dei costi".