Le cifre in rosso della gestione 2011 potrebbero indurre la catena di entertainment HMV a cambiare strategia, disinvestendo dal settore della musica dal vivo a soli due anni dall'acquisizione del gruppo Mama: i dati di bilancio aggiornati a fine ottobre segnalano infatti un calo del fatturato dell'11,6 per cento (determinato anche dalla chiusura di diversi punti vendita), mentre il disavanzo globale - comprensivo dei costi associati alla vendita della filiale canadese e delle librerie Waterstone's - è salito a 50,1 milioni di sterline (era di 30,9 milioni sterline nello stesso periodo dell'anno scorso) e il debito netto è cresciuto di 12,1 milioni a 163,7 milioni di sterline. HMV, come tutti i grandi retailer, punta ovviamente molto sul rush finale degli acquisti natalizi, che tuttavia difficilmente riusciranno a rimettere in sesto la situazione: la necessità di far cassa, ammette il cda della società, lo sta portando a valutare l'opzione di vendere HMV Live, la divisione che ha assorbito gli asset di Mama e che gestisce impianti come l'Hammersmith Apollo londinese (nonostante l'incremento dei suoi profitti operativi da 1,5 a 3,4 milioni di sterline). L'amministratore delegato Simon Fox è convinto che HMV stia ancora andando nella direzione giusta: "L'anno è iniziato in condizioni difficili, ma abbiamo intrapreso azioni decisive nel senso di una ristrutturazione del business e ne stiamo vedendo i benefici, sopratutto nel settore dei prodotti tecnologici" (smartphone, tablet. ecc.). L'ampliamento dell'assortimento di questi ultimi nei punti vendita HMV ha permesso infatti di incrementarne le vendite del 42 per cento.