Meno popolare e chiacchierato di Spotify (anche perché disponibile soltanto negli Stati Uniti), il servizio di streaming musicale Rhapsody ha celebrato il suo decimo anniversario superando il milione di abbonati. L'importante traguardo, che si accompagna a una media di oltre 10 milioni di canzoni ascoltate ogni giorno sulla piattaforma, segnala un incremento del 25 per cento dell'utenza dallo scorso mese di giugno (allora gli abbonati erano 800 mila) dopo un lungo periodo di relativo stallo. Secondo un portavoce della società la performance si deve a tre fattori principali: un'evoluzione naturale del servizio, l'acquisizione di Napster (definita a fine novembre) e una partnership con l'operatore di telefonia mobile Metro-PCS. Glenn Peoples di Billboard, d'altra parte, ne segnala altri due: la disponibilità di Rhapsody su iPhone e la crescita di consapevolezza dei servizi di streaming da parte del pubblico americano in seguito al lancio di Spotify negli Stati Uniti, avvenuto nel luglio scorso (poiché il mercato dello streaming non è un gioco a somma zero, scrive Peoples, dell'avvento del concorrente svedese hanno beneficiato anche Mog, Rdio e Muve Music di Cricket). Rhapsody risulta attualmente accessibile su oltre 60 player mobili, che assicurano il 40 per cento dei suoi stream. Come noto la società è diventata autonoma dai primi mesi del 2010, in seguito allo spin-off deciso dal precedente proprietario RealNetworks.